ECM

Corso ECM dal titolo: Disturbi Intestinali: Probiotici ed Integratori Salini

numero crediti 6 partecipazione gratuita

Relatore Prof. Giovanni Puglisi

 

“L’intestino ha il compito di produrre e selezionare ciò che è indispensabile per il corpo e di espellere le scorie. A svolgere queste funzioni in realtà è la flora batterica intestinale o microbiota, ovvero l’insieme di tutti i microrganismi che ‘abitano’ dentro e sulla superficie dell’intestino. Quando sono in equilibrio tra loro, questi miliardi di batteri sono in grado di:

  • favorire i processi digestivi e l’assorbimento;
  • difendere l’organismo da agenti patogeni;
  • rafforzare il sistema immunitario, comunicando direttamente con il sistema nervoso centrale.

Per questo motivo l’intestino viene spesso chiamato ‘secondo cervello’”.

Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo.

Per alimenti/integratori con probiotici si intendono quegli alimenti che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta. Si tratta quindi di alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell’organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali.

La definizione di prebiotico è riservata alle sostanze non digeribili di origine alimentare che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti insieme al prebiotico.

Con alimenti/integratori con prebiotici ci si riferisce a quegli alimenti che contengono in quantità adeguata, molecole prebiotiche in grado di promuovere lo sviluppo di gruppi batterici utili all’uomo.

Un alimento/integratore con simbiotico contiene sia probiotici che prebiotici.

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli integratori salini sono prodotti da banco finalizzati ad aumentare l’apporto di elettroliti nell’organismo.

Assieme ai multivitaminici, sono gli integratori alimentari più commercializzati, diffusi e utilizzati in assoluto.

Si tratta di prodotti molto utili in caso di necessità, anche se molto spesso impiegati a solo scopo preventivo, e per questo non sempre realmente impattanti dal punto di vista dell’efficacia.

D’altro canto, vista la pressoché assenza di controindicazioni, effetti collaterali e interazioni farmacologiche nei soggetti sani, vengono univocamente considerati come sicuri.

Esistono innumerevoli tipologie di integratori salini.

Si diversificano soprattutto per composizione e formato, anche se la maggior parte contiene alti livelli di potassio (K), sodio (Na), e magnesio (Mg), e viene proposta in polvere da sciogliere o in compresse normali o effervescenti.

Altri ingredienti spesso inclusi nella formulazione sono: clorozincovitamina Cvitamina Evitamine del complesso B e carboidrati solubili (glucosio e/o fruttosio e/o maltodestrine).

 

Gli integratori salini andrebbero assunti in caso di:

  1. Dieta incompletasbilanciata, perché:
  2. priva o insufficientementecaratterizzata dalle principali fonti nutrizionali degli stessi (ad es. con poca frutta e verdura, per quanto riguarda magnesio e potassio);
  3. significativamente ipocalorica (con un taglio energeticoconsistente, ad esempio > a 200-300 kcal / die), ad esempio la mima digiuno o digiuno intermittente (ma non solo);
  4. che aumenta la diuresi, in particolare la dieta chetogenica;
  5. Aumentato fabbisogno, dovuto all’uso di principi diureticie/o ad una sudorazione intensa, a sua volta provocata da:
  6. Clima caldo;
  7. Livello di attività fisicaconsistente (ad esempio superiore a 3-4 sessioni settimanali, con una durata di almeno 45-60′, e intensità da medio-elevata in su);
  8. Abbigliamento inadeguato(soprattutto quando finalizzato alla perdita di liquidi).